Ad majora… tradimenti, speranze e fortuna.

Molte espressioni latine o frasi celebri sono vive e in uso ancora oggi: può trattarsi di massime di vita, insegnamenti, auspici o sottesi avvertimenti.

Venenum in auro bibitur: il veleno lo si beve in coppe d’oro, così scriveva Seneca nella tragedia Tieste. Nel rinascimento la locuzione si riferiva alle sofisticate modalità di somministrazione del veleno, che di frequente veniva miscelato alle bevande in calici d’argento: l’intenso sapore del vino, spesso speziato, copriva il veleno e l’impossibilità di vedere la polvere in trasparenza perfezionava il veneficio. In senso traslato può essere riferito a qualcosa di malevolo nascosto da una dolcezza apparente.

Il Bacco fanciullo attribuito a Guido Reni

Bacco Fanciullo, attribuito a Guido Reni

Sub rosa dicere: dire sotto la rosa. L’espressione completa “sub rosa dicta velata est” indica segretezza e riservatezza. All’epoca medievale la rosa bianca simboleggiava discrezione e silenzio, per questo motivo cinque petali  sono frequentemente incisi sopra i confessionali nelle chiese. Taluni studiosi collegano questa tradizione alla mitologia classica, ricordando il rapporto tra Amore e Silenzio, divenuto simbolo della segretezza amorosa.

L'immagine rappresenta delle rose dipinte da Van Gogh

Rose Bianche, Vincent Van Gogh

Quousque tandem Catilina: locuzione tratta dalla versione completa “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” (Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?): sono le parole dell’invettiva pronunciata in Senato da Cicerone contro Catilina per denunciarlo dopo aver scoperto la congiura ordita ai danni della Repubblica. Catilina ritenuto colpevole di tradimento fu condannato a morte. Venne ripresa da Sallustio e da molti altri autori latini compreso Seneca, oggi è riferita a colui che abusa della pazienza altrui.

L'immagine rappresenta Cicerone denuncia Catilina, Cesare Maccari

Cicerone denuncia Catilina, Cesare Maccari

Tu quoque, Brute, fili mi?: “Anche tu, Bruto, figlio mio?”. Secondo Svetonio queste sarebbero state le ultime parole di Giulio Cesare prima di morire per mano dei congiurati. E’ espressione del più grave e inaspettato dei tradimenti, anche se Bruto in realtà non era figlio biologico di Cesare, ma uno dei suoi prediletti. La locuzione è stata ripresa anche da Shakespeare nell’omonima tragedia; oggi è diffusa nella forma più semplice di “Tu quoque” per indicare un comportamento inaspettato o sorprendente.

L'immagine rappresenta la morte di Cesare di V. Camuccini

La morte di Cesare, Vincenzo Camuccini

Sic transit gloria mundi:  così passa la gloria del mondo. La frase è tratta dalla prima lettera di Giovanni l’evangelista ed è divenuta celebre in quanto veniva ripetuta tre volte al Papa appena eletto al soglio pontificio per ricordare quanto sia effimero il nostro passaggio in questo mondo. Oggi si usa per commentare improvvisi cambiamenti successivi a momenti positivi o di grande fortuna.

L'immagine rappresenta un particolare con angelo di Rubens

Angelo,particolare, Pieter Paul Rubens

Audantes fortuna iuvant: la fortuna aiuta gli audaci. La locuzione è stata scritta per la prima volta nell’Eneide di Virgilio. Con queste parole Turno, re dei Rutuli, esortava i suoi uomini contro Enea. Il senso della frase consiste nell’invito a essere sempre coraggiosi, anche di fronte alle situazioni più difficili. Oggi è il motto dell’Università degli studi Milano-Bicocca e del lancia missili “Audace” della Marina Militare Italiana.

L'immagine rappresenta la Nike di Samotracia

Nike di Samotracia, Musée du Louvre

 

Per aspera ad astra: (per aspera sic itur ad astra), letteralmente attraverso le asperità alle stelle. La locuzione già cara a Platone venne utilizzata anche da Lucio Anneo Seneca nel suo Hercules furente, che dovette affrontare le celebri dodici fatiche per raggiungere la fama eterna. Oggi la locuzione è riferita alle difficoltà che devono essere superate prima di arrivare al successo. Una curiosità: il compositore polacco Moritz Moskowski intitolò “Per aspera ad astra” , Op. 72, quindici studi di virtuosistici per pianoforte.

L'immagine raffigura la Starry Night di Van Gogh

Starry Night, Vincent Van Gogh

Sapere aude!: letteralmente “osa sapere”, nell’interpretazione significa “abbi il coraggio della tua intelligenza”. L’espressione è riferibile a Orazio, ma nella modernità divenne il principio ispiratore dell’Illuminismo grazie a Immanuel Kant, che la pronunciò per spiegare la centralità della ragione e della conoscenza, unici mezzi con i quali l’uomo avrebbe potuto superare la sua condizione primitiva. Oggi è un’esortazione a utilizzare l’intelligenza e la conoscenza per raggiungere nuovi traguardi e favorire il progresso  per il bene collettivo.

l'immagine rappresenta La suola di Atene, Raffello, Stanza della Segnatura

La suola di Atene, particolare e Aristotele, Raffello, Stanza della Segnatura

Per approfondire:

Per approfondire: Dizionario delle sentenze latine e greche, a cura di Renzo Tosi, ed. BUR 2017

Genio, colore e sregolatezza

Il genio creativo talvolta si accompagna a una spiccata eccentricità dell’artista, i cui comportamenti possono apparire se non patologici quantomeno bizzarri.
L'immagine raffigura il dipinto "Gli ulivi con cielo giallo e sole" di van Gogh

E’ ben noto il ruolo di molte sostanze (indicate nel lessico medico come “esotossiche”) nel determinismo di lesioni del sistema nervoso centrale con conseguenti gravi alterazioni neuropsicologiche; la Storia della medicina ricorda una gran quantità di tali agenti tossici, dei quali solo nel XIX secolo si è avuta maggior conoscenza scientifica.

L'immagine raffigura diversi metalli pesanti a elevata tossicità

Metalli pesanti a elevata tossicità

Il piombo è stato un importante attore; è un metallo pesante presente in natura, particolarmente duttile e plasmabile; il suo utilizzo è già antichissimo:  abbondantemente presente nelle tubature degli acquedotti romani, veniva utilizzato anche come medicamento contro la gotta  e altre patologie, oltre a essere largamente usato per la realizzazione di suppellettili da cucina come bicchieri e coppe. Secondo talune fonti pare che l’acqua dell’epoca presentasse livelli di piombo cento volte superiori a quelli odierni e il piombo predilige accumularsi nel corpo umano.

L'immagine raffigura l'acquedotto romano nella provincia di Segovia

Acquedotto romano di Segovia, Penisola Iberica

E’ stato osservato che queste elevate concentrazioni di piombo potrebbero aver provocato, attraverso lesività neurologica e infertilità, un lento e inesorabile avvelenamento della popolazione di Roma,  i cui effetti sarebbero stati una delle concause della caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Tali ipotesi non sono mai state suffragate da evidenze storiche certe, le quali attribuiscono le ragioni del tracollo della più grande civiltà di tutti i tempi a fattori esterni (le invasioni barbariche), ma soprattutto a ragioni interne, prima tra  tutte la totale decadenza e perdita dei valori su cui si fondava la società romana.

L'immagine raffigura il Colosseo a Roma

Colosseo, Roma

Il piombo è sempre stato largamente utilizzato anche nel mondo dell’arte quale componente di taluni tipi di colori: la “biacca” o “cerussa” era un bianco particolare a base di carbonato basico di piombo; era prodotta dai veneziani e dagli olandesi; presentava caratteristiche ben precise: elevata coprenza unita a una  lucentezza straordinaria e grande facilità di stesura sulla tela. La biacca ha generato una luce unica nei capolavori immortali di Tiziano, Rubens e Velasquez.

L'immagine raffigura il dipinto Amor Sacro e Amor Profano, Tiziano, Galleria Borghese, Roma

Amor Sacro e Amor Profano, Tiziano, Galleria Borghese, Roma

Il celeberrimo giallo cromo di Van Gogh, a base di cromato di piombo, ha regalato l’immortalità all’artista olandese: la forza evocativa di quel colore così luminoso ha reso quelle tele un inno alla grandezza della natura, attraverso la quale Van Gogh reclamava la sua rivincita sulla vita.

L'immagine raffigura i Girasoli di Van Gogh

I Girasoli, Vincent Van Gogh

La tecnica di preparazione del colore era un vero e proprio patrimonio dell’artista e della sua bottega, una sorta di know-how aziendale dell’epoca. Le materie prime potevano essere di origine animale come nel caso della “lacca di cocciniglia”, preparata con l’estratto di un particolare insetto, di origine vegetale nel caso dei colori delle terre (la famosissima terra di Siena), oppure si poteva trattare di metalli, come il piombo, il rame, il ferro e persino il mercurio, tossico per eccellenza. Nessuna precauzione veniva assunta nel corso della preparazione e l’esposizione respiratoria alle polveri era  totale, per non parlare della quantità di piombo assorbita in seguito al contatto del colore con la pelle.

L'immagine raffigura del cromato di piombo

Cromato di piombo o giallo cromo

Gli effetti dell’intossicazione da piombo interessano diversi apparati dell’organismo, ma quelli a carico del sistema nervoso sono particolarmente severi inducendo, tra l’altro, alterazioni della personalità con fenomeni comportamentali, irritabilità, ritardo nello sviluppo.

Numerose fonti attribuiscono a un lento e progressivo avvelenamento da piombo il comportamento violento di Caravaggio, la sua insofferenza per le regole e la nota irritabilità culminarono con l’omicidio per futili motivi di Ranuccio Tommasoni: l’artista si salvò dalla condanna a morte papale soltanto fuggendo da Roma, grazie all’aiuto del Principe Filippo I Colonna. Il comportamento del Merisi potrebbe far supporre una misconosciuta intossicazione da metallo pesante

L'immagine raffigura la testa di Meduca di Caravaggio

Testa di Medusa, Caravaggio, Galleria degli Uffizi, Firenze

Gli effetti della tossicità del piombo si sono manifestati e diffusi su larga scala con l’avvento dell’era industriale e dei motori, atteso che il metallo pesante era presente pressoché ovunque dalle vernici alla famigerata benzina rossa super, che l’Italia dichiarò fuori legge  e tolse dal mercato il 31 dicembre 2001.

Uno studio americano di qualche anno fa ha stimato che nel 2008 il costo per il sistema sanitario statunitense per la cura di patologie connesse all’intossicazione da piombo era di pari al 3,5% di tutta la spesa sanitaria, i cui destinatari erano soprattutto i bambini con effetti devastanti e quasi sempre irreversibili.

Da allora le legislazioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea sono intervenute con giusta severità, ponendo rigide norme per la sicurezza dei lavoratori addetti alla produzione con uso di composti al piombo, oltre a fissare limiti massimi del metallo nei prodotti. Nel 2016 la normativa a protezione dei bambini è divenuta ancora più vigorosa, in particolare per i giochi che possono essere messi in bocca, i quali non possono presentare percentuali di piombo superiori allo 0,05%.

L'immagine raffigura diversi pigmenti colorati

Pigmenti colorati

Con la modernità e la diffusione dei tubetti l’arte della creazione del colore avrà perso un po’ del suo fascino, ma ne ha certamente guadagnato in salute e longeva creatività.

 

Per approfondire:

Enciclopedia Treccani in www.treccani.it; www.chimica-online.it; www.nottiattiche.wordpress.com; Nota informativa in merito alla potenziale contaminazione da piombo in acque destinate a consumo umano, in www.salute.gov.it