La vicenda potrebbe essere la trama di un film stile Ocean’s Eleven, ma qui non ci sono George Clooney, né Brad Pitt e i fatti sono tutti realmente accaduti.

Cast del film Ocean's Eleven

Cast del film Ocean’s Eleven

Londra, 2003, in una lussuosa gioielleria del quartiere Myfair entra un uomo elegantemente vestito e senza lasciare alcun tempo di reazione al personale estrae una Magnum 357, facendosi consegnare gioielli e diamanti per un valore di oltre 13 milioni di sterline. Arraffato il bottino, bastano pochi secondi affinché l’uomo si dilegui senza colpo ferire.

Scotland Yard prontamente indaga, le tracce portano all’appartamento di un complice, dove si  recupera solo parte delle pietre preziose: tra queste un diamante azzurro nascosto in vasetto di crema per il viso, esattamente come nel film “Il ritorno della pantera rosa” di Blake Edwards.

Diamante azzurro bottino della Pantera Rosa

Diamante azzurro bottino della Pantera Rosa

Da quel momento, la banda viene ribattezzata “The Pink Panthers”. I malviventi apprezzano l’appellativo e firmano la successiva rapina di Zurigo indossando una maglietta rosa.

Ben presto, l’Interpool e le forze dell’ordine di mezza Europa si rendono conto di trovarsi di fronte a un fenomeno criminale molto particolare: i Pink Panthers sono un’organizzazione di rapinatori – il numero stimato è di circa 200 persone – composta da ex militari serbi ed ex componenti delle forze speciali, i quali agiscono con strategie militari e tecniche d’assalto, utilizzando sofisticatissime tecnologie. Ma non c’è solo questo: i componenti della banda parlano fluentemente  diverse lingue, sono abilissimi nel travestimento, esperti in gemmologia e conoscono alla perfezione il mondo dell’orologeria di lusso, come se avessero seguito un percorso di formazione specializzato, nel camuffamento, nelle azioni rapide col minimo dispendio di vite umane; insomma, gente delle Forze Speciali che ogni esercito coltiva e custodisce segretamente.

Non rapinano banche o uffici postali, negli anni hanno colpito quasi in tutta Europa: a Cannes quando rapinarono Van Cleef & Arpels si erano presentati come golfisti, ma le loro sacche da golf non contenevano le mazze, bensì pietre con cui mandarono in frantumi le vetrine del negozio.  A Dubai, entrarono nel centro commerciale Wafi Mall con una limousine e due auto civetta e in 90 secondi s’impossessarono di gioielli e orologi per oltre 11 milioni di dollari.

L'immagine raffigura dei diamanti

Diamanti

Nel 2013 misero a segno un colpo colossale presso l’Hotel Carlton di Cannes, dove in trenta secondi rubarono gioielli e diamanti per un controvalore di 136 milioni di euro, sempre senza colpo ferire.

La spettacolarità delle loro azioni, sempre rapidissime: tempo massino uno o due minuti; la strategia studiata nei minimi dettagli: a Biarritz dipinsero  una panchina e la vernice fresca impedì che qualcuno potesse sedersi ed essere testimone del colpo; le fughe rocambolesche su una Vespa a Londra, o in motoscafo stile James Bond in Costa Azzurra, hanno curiosamente portato il popolo serbo a  considerarli “eroi”.

Hotel Carlton a Cannes

Hotel Carlton, Cannes

Tralasciando tutto questo colore e il fascino di Arsenio Lupin in versione moderna, non va dimenticato che, per quanto spettacolari e ricchissimi siano i colpi messi a segno, si tratta pur sempre di rapine, che si differenziano notevolmente da un semplice furto, poiché in questi casi la sottrazione dei beni viene compiuta sempre con violenza o minaccia, o peggio a mano armata.

Nel dicembre 2017 la fortuna guardò da un’altra parte, atteso che nel corso della rapina messa a segno a Milano nella gioielleria “Paradiso Luxury” con la tecnica “smash & grab” (distruggi e prendi), uno dei componenti della banda si ferì e, dal sangue ritrovato sul luogo del delitto, venne estratto il DNA che portò alla sua identificazione e cattura. Immediatamente, venne emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in attesa che si celebri il processo.

La caccia agli altri complici della banda è ancora aperta, ma vi è il fondato timore che, quand’anche venissero catturati, il fenomeno dei Pink Panthers è ben lungi dall’essere vinto, considerato che godono da quasi vent’anni di un’efficace e rapido ricambio generazionale.